(L’immagine è tratta dal profilo Instagram della Federazione Calcio della Macedonia del Nord)
In un momento storico e politico importante e difficile per Skopje, stretta tra la crisi mondiale innescata dal COVID-19 e contrasti politici con le nazioni vicine riguardo alla propria denominazione e parzialmente risolti dagli Accordi di Prespa nel giugno del 2018 con la Grecia che hanno permesso alla piccola nazione balcanica di avviare le procedure per entrare nell’UE e nella NATO, la nazionale di calcio è riuscita a centrare una storica qualificazione agli europei 2021 (rimandati di un anno causa COVID) che si giocheranno in varie nazioni.
Il lungo cammino che ha portato la nazionale del Sole di Verghina nell’Olimpo dell’Europa calcistica partì il 7 dicembre 2017 quando venne inserita nella quarta lega in vista della prima edizione dell’European Nations League.
La nazionale guidata da Igor Angelowski si presentò alla nuova competizioni dopo due pessime performance di seguito nelle qualificazioni per competizioni internazionali (Euro Francia 2016 e Mondiale Russia 2018) che la fece precipitare in marzo al 166° posto nel Ranking FIFA.
Animati dalla voglia di riscatto, i macedoni si imposero nel loro girone vincendo cinque delle sei gare contro formazioni non certo irresistibili quali Liechtenstein (4-1, 2-0), Gibilterra (2-0, 4-0) ed Armenia la quale però riuscì ad infliggere ai balcanici un sonoro 4-0 (dopo essere stata sconfitta 2-0).
La promozione nella terza lega del nuovo torneo non impedì alla Macedonia del Nord di essere inserita nella penultima urna per il sorteggio dei gironi di qualificazione agli europei 2020 che la inserì nel gruppo G insieme ad Austria, Israele, Lettonia, Polonia e Slovenia.
La prima tranche di partite si chiuse positivamente con un successo in casa contro la Lettonia grazie alla doppietta del centrocampista del Napoli Elas e dell’ala del Leeds Alioski (3-1) e un pareggio i Slovenia (1-1) con gol di Barhdi, attaccante del Levante.
Nella seconda coppia di partite, la Macedonia affrontò in casa le due favorite; dopo aver perso 0-1 contro la Polonia con un gol di Piantek dopo un confusionario calcio d’angolo ed un fallito tentativo di rinvio, l’Austria si impose 4-1 a Skopje.
In Israele, nonostante numerose disattenzioni in difesa, la nazionale macedone riuscì a strappare il pari grazie all’ex centrocampista croato Ademi che devia splendidamente in rete una punizione riuscedo a beffare il portiere israeliano Marciano che nel primo tempo si era esibito in una splendida parata, volando su un insidioso missile da fuori area di Bardhi.
il 9 settembre 2019 la trasferta in Lettonia, su quello che pareva essere un bel campo di un centro sportivo in un quartiere residenziale di Riga, mostrò una nazionale decisamente dominante in grado di incalzare gli avversari senza concedere loro nulla. La partita si concluse 2-0 con un rigore di Goran Pandev e rete di testa di Bardhi, propiziato dallo schiaffo del soldato rifilatogli a tradimento dal portiere lettone Vanins uscito a vuoto su calcio d’angolo (peccato perché fino a quel momento aveva fatto di tutto per evitare di subire un secondo gol).
La partita decisiva però si giocò il 10 ottobre 2019 a Skopje, contro una Slovenia che si presentò uscendo da una buona serie positiva: un tennistico 5-0 contro la Lettonia, un 3-2 in zona Cesarini contro Israele e la sorprendente vittoria casalinga contro la Polonia per 2-0 grazie ai gol di Struna e Sporar.
La nazionale macedone si è portata in vantaggio al ’50 con Elmas dopo un uno-due con Pandev che ha permesso al napoletano di lasciare sul posto Struna e Mevlija che avevano cercato di chiudergli il passo.
Al ’68 Ademi serve Elmas a centrocampo con un bel passaggio filtrante lasciando sul posto i difensori sloveni che sono stati in grado solo di inseguire il centrocampista che, una volta entrato in area, ha beffato Oblak. Il rigore realizzato da Ilicic al ’95 servirà agli almanacchi, alla statistica ma non alla nazionale slovena.
Le successive sconfitte in casa di Polonia (2-0 gol di Frankowski e Milik) ed Austria (2-1 Alaba e Leiner per i padroni di casa e dell’attaccante del Chambly Stojanovski per gli ospiti) però hanno rischiato di compromettere le possibilità della formazione di Angelowski di accedere allo spareggioavendo la Slovenia superato la Lettonia a Lubiana anche se solo 1-0.
A garantire la prosecuzione del cammino è stata la vittoria per 1-0 conseguita in casa ai danni di Israele il 19 novembre grazie ad un gol su calcio d’angolo del centrocampista del Fehevar (Ungheria) Nikolov che ha sfruttato una palla che i difensori israeliani non erano riusciti a spazzare lasciandola ballare in area e che il macedone devia in rete.
La nazionale macedone, arrivata terza ma qualificata grazie agli scontri diretti contro la Slovenia, venne collocata nel gruppo D insieme ad altre nazionali inserite nella lega D in European Nations League giunte nei rispettivi gironi di qualificazione: Georgia, Bielorussia e Kosovo.
L’8 ottobre 2020 a Skopje è andata in scena la seconda semifinale del gruppo D tra la Macedonia del Nord e la matricola Kosovo. La partita è stata decisamente dura, con numerosi interventi fallosi già nei primi minuti.
La squadra di casa si porta in vantaggio grazie ad una sfortunata deviazione nella propria rete del centrocampista kosovaro dello Zurigo Kololi al ’16. Gli ospiti pareggiano però al ’29 con l’esterno destro Hadergjonaj che approfitta di un Dimitrievski (portiere del Rayo Vallecano) inspiegabilmente al centro della propria area di rigore. Il gol vittoria è realizzato al ’33 dal centrocampista del Rijeka Velkovski.
La finale del girone si è giocata il 12 novembre a Tbilisi e la Macedonia del Nord si è presentata in campo da sfavorita.
Il gol-vittoria è stato frutto di uno splendido gioco di squadra: al ’54 Elmas ha tenta un incursione sulla sinistra riuscendo a servire in area Pandev che restituisce la palla al compagna di cui si libera servendo poco fuori area Nestorovski che a sua volta serve nuovamente il veterano della squadra con un passaggio filtrante che lo trova pronto, sul filo del fuorigioco, dopodiché all’attaccante del Genoa non resta altro da fare che evitare con due passi il disperato intervento di Kakabadze e anticipare l’uscita del portiere georgiano Loria con un rasoterra che si insacca in rete.
Al termine della partita allo stadio di Tbilisi, Goran Pandev, trentasettenne nato nella città di Strumica quando la nazione di cui veste la maglia ancora non esisteva ed era una repubblica periferica della federazione jugoslava, viene portato in trionfo dai compagni che festeggiano il capitano il cui gol ha permesso loro di entrare nella storia, a 2460 Km di distanza, a Skopje, i macedoni hanno festeggiato la formazione che per almeno due anni verrà citata a memoria come dal 1982 al 2006 hanno fatto gli italiani e dal 1989 al 2010 i tifosi nerazzurri augurando loro di non dover aspettare così tanto per poterla sostituire con una più recente.